News sentenze Cassazione ottobre 2012
Non è reato fumarsi uno “spinello” in vacanza.
La Corte di Cassazione, nella sentenza del 11 settembre 2012 n. 34758, ammette la possibilità di detenere, in vacanza, una quantità di hashish tale da permettere il confezionamento di “spinelli” per tutta la durata della stessa.
Il soggetto in questione si trovava in montagna per trascorrere una settimana di vacanza, e la dose di hashish sarebbe stata utilizzata, come più volte da lui chiarito, esclusivamente per uso personale.
La Corte, nella suddetta sentenza, ha dichiarato che il solo fatto di detenere una dose superiore ai normali limiti fissati dalla legge non basta a fondare la presunzione assoluta della destinazione ad un uso non esclusivamente personale disponendo, inoltre, ha precisato che dovrà, di volta in volta, essere presa in considerazione la ragione della detenzione.
E’ lecito insultare il vicino che scalda il motore dell’auto, sotto la veranda.
Con sentenza 13 settembre 2012, n. 35239, la Corte di Cassazione ha dichiarato legittimo l’insulto rivolto al vicino di casa che scaldando il motore dell’auto, in prossimità della veranda dell’altrui abitazione, disturba gli altri condomini con rumori ed emissioni rilevanti di gas di scarico.
Nel caso di specie, il condomino, a fronte del comportamento poco educato del vicino di casa, il quale per un tempo rilevante aveva tenuto acceso il motore diesel della sua auto, si era rivolto al molestatore insultandolo per tale comportamento.
Secondo la Corte, l’insulto rivolto al vicino di casa è consentito in quanto scaturito dallo stato d’ira in cui il condomino si trovava a causa del predetto comportamento, poco rispettoso.
La Corte sottolinea che, nei reati di ingiuria e diffamazione, la provocazione giustifica la reazione a patto che, questa, avvenga nell’immediatezza dell’offesa subita e che non sia accompagnata da minacce di alcun tipo.
E’ legittimo attuare video-risprese a dimostrazione del maltrattamento degli alunni da parte di una maestra.
La Corte di Cassazione ha chiarito con sentenza n. 33593 del 3 settembre 2012 che è possibile utilizzare le video-riprese effettuate con telecamere nascoste come prova dei maltrattamenti, subiti dagli alunni ( schiaffi al volto,strattoni e tirate di capelli ) e posti in essere dalle loro insegnanti.
La Suprema Corte ha precisato che le riprese erano state effettuate grazie alle videocamere nascoste dai genitori degli alunni che lamentavano tali comportamenti.
La Corte ha stabilito che è permesso utilizzare le predette immagini, in sede processuale, in quanto, l’aula scolastica non è classificabile come domicilio.
La Corte ha deciso, come sopra esposto, sulla base della considerazione che l’aula scolastica, anche se integra un luogo non aperto al pubblico in cui la maestra può escludere chiunque disturba il corretto svolgimento delle lezioni, non può essere considerata quale domicilio della maestra.
Lascia un commento