News Sentenze Cassazione Gennaio 2021

  1. Sezioni Unite: il decreto di trasferimento estingue immediatamente l’ipoteca

Le Sezioni Unite della Suprema Corte si sono recentemente espresse in tema di espropriazione e vendita forzata di immobili, sancendo, nella sentenza n. 28387/2020, l’immediata efficacia del decreto di trasferimento del bene, che è pertanto sin da subito «definitivamente produttivo dei suoi effetti propri, tra cui la cancellazione delle formalità pregiudizievoli gravanti sul bene che ne è oggetto».

La Suprema Corte ha infatti enunciato il principio di diritto secondo cui il decreto di trasferimento del bene, recante l’ordine di cancellazione dei gravami sul medesimo (tra cui i pignoramenti e le ipoteche), determina il trasferimento del diritto oggetto della procedura espropriativa libero da pesi e, di conseguenza, la contestuale estinzione dei medesimi vincoli.

Di conseguenza, il Conservatore dei registri immobiliari è tenuto ad eseguire immediatamente la cancellazione, senza dover attendere il decorso del termine di proponibilità delle opposizioni esecutive a norma dell’art. 617 c.p.c.

 

  1. Mancata informazione del rischio di malformazioni del feto e diritto al risarcimento

La Cassazione ha chiarito come il medico che non abbia correttamente informato la gestante dei rischi di malformazioni fetali, correlate a una patologia dalla medesima contratta, può essere chiamato a risarcire i danni conseguiti alla mancata interruzione della gravidanza, alla quale sia dimostrato che la donna sarebbe ricorsa a fronte di un grave pregiudizio per la sua salute fisica o psichica.

È quanto ha precisato la Terza Sezione civile con la sentenza n. 653/2021, in considerazione del fatto che «l’accertamento di processi patologici che possono provocare, con apprezzabile grado di probabilità, rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro consente il ricorso all’interruzione volontaria della gravidanza, ai sensi della L. n. 194 del 1978, art. 6, lett. b), laddove determini nella gestante – che sia stata compiutamente informata dei rischi – un grave pericolo per la sua salute fisica o psichica, da accertarsi in concreto e caso per caso».

La Corte ha inoltre precisato che, a tal fine, la L. 194/1978 non richiede che l’anomalia o la menomazione si sia già concretizzata o sia già stata accertata, ma è sufficiente che il processo patologico possa sviluppare una relazione causale con una menomazione fetale.

 

  1. Infortuni sul lavoro: assolto il preposto appena incaricato non informato delle prassi aziendali

In una recente pronuncia della Cassazione, sentenza n. 1096/2021, la Quarta Sezione Penale ha ritenuto non ascrivibile al preposto, nominato da soli cinque giorni in sostituzione del responsabile di un supermercato, il mancato rispetto di una prassi aziendale, laddove non si abbia la certezza che egli fosse a conoscenza di tale prassi o che l’avesse colposamente ignorata.

Gli Ermellini hanno evidenziato che il principio di esigibilità impone di considerare la concreta possibilità dell’agente di osservare la regola cautelare, in quanto il rimprovero colposo riguarda la realizzazione di un fatto di reato che poteva essere evitato mediante l’osservanza delle norme cautelari violate, di cui doveva necessariamente essere a conoscenza e che non doveva ignorare per sua colpa.

In assenza di elementi probatori certi ed oggettivi che dimostrino tale conoscenza o conoscibilità, la Corte ha ritenuto di escludere la responsabilità dell’imputato, specificando che altrimenti «si porrebbe in capo alla figura che riveste una posizione di garanzia una inaccettabile responsabilità penale di posizione, tale da sconfinare nella responsabilità oggettiva».

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