News sentenze Cassazione dicembre 2013

Alla moglie affetta da shopping compulsivo può essere addebitata la separazione
La Corte di Cassazione, con sentenza n. 25842 del 18 novembre 2013, ha affermato che è possibile addebitare la separazione al coniuge affetto da “shopping compulsivo” poiché pur essendo una patologia che si traduce con un disturbo della personalità non esclude la colpa del coniuge malato. La Suprema Corte ha ritenuto che i comportamenti tenuti dal coniuge, affetto dal suddetto disturbo, configurano una violazione dei doveri matrimoniali idonea a rendere intollerabile la prosecuzione della convivenza.

Risponde del reato di ingiuria il marito che apostrofa la moglie dandole della “rovinafamiglie”.
Nella sentenza n. 43407/2013, la Corte di Cassazione ha stabilito che risponde del reato di ingiuria il coniuge che da della “rovinafamiglie” all’altro coniuge, ciò anche nel caso in cui l’ignaro consorte si trovi in un’altra stanza e ne venga informato, successivamente, dai presenti. La Suprema Corte ha precisato, infatti, che il reato di ingiuria si possa concretizzare anche qualora il soggetto passivo dell’ingiuria non percepisca direttamente le espressioni offensive indirizzategli.

Coltivazione di canapa, no alla responsabilità oggettiva del proprietario dell’azienda agricola.
Secondo i Giudici di legittimità (rif. sentenza n. 48120/2013) sono illegittimi gli arresti domiciliari disposti nei confronti del proprietario di un’azienda agricola nella quale venivano coltivate, a sua insaputa, piante di canapa indiana da parte del padre del proprietario, il quale risultava essere il reale gestore del fondo. La Corte di Cassazione, infatti, ha disposto che, nel caso di specie, è inammissibile l’attribuzione, in capo al proprietario dell’azienda agricola, di una responsabilità oggettiva.

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