News Sentenze Cassazione Febbraio 2018

Bloccare la strada impedendo il passaggio ad un’altra auto è violenza privata

Con sentenza n. 5358/2018 la Cassazione ha ritenuto integrati gli estremi del delitto di violenza privata da parte dell’automobilista che, per ripicca, occupa la strada impedendo il passaggio di un’altra autovettura.

Il caso è nato da una discussione tra due automobilisti all’esito della quale uno dei due, con la propria macchina, ha ostruito, per un apprezzabile lasso di tempo (circa sette/otto minuti secondo le testimonianze), il transito dell’altro.

Guida in stato di ebbrezza anche in capo al ciclista ubriaco

Si configura il reato di guida in stato di ebbrezza ex articolo 187 del Codice della Strada in capo al ciclista ubriaco che provoca un incidente a causa di uno stato di alterazione psico-fisica che venga poi confermato in sede di prelievo ematico.

La sentenza n. 6119/2018 della Corte di Cassazione ha così disciplinato il caso di un ciclista che, conducendo da ubriaco il proprio mezzo insieme ad un’altra persona, procedendo a zig-zag, ha urtato con il manubrio lo specchietto retrovisore di un’auto che aveva affiancato, cagionando così la caduta a terra del proprio veicolo.

Nell’occasione, la Corte ha precisato che il prelievo ematico effettuato dai sanitari, su richiesta della polizia giudiziaria, ai fini della verifica del tasso alcolemico, è utilizzabile anche in assenza di un consenso verbalmente espresso dall’interessato, purché quest’ultimo non abbia opposto un esplicito rifiuto.

E’ sufficiente una telefonata per integrare il reato di molestia

Secondo la Cassazione il reato di molestie non ha natura necessariamente abituale e può essere integrato anche da una sola azione che presenti tutti i requisiti della fattispecie.

La sentenza n. 6064/2018 si è così pronunciata sul ricorso presentato dall’imputato che, in sede di merito, era stato condannato per aver effettuato, per petulanza o altro biasimevole motivo, tre chiamate telefoniche mute, o comunque caratterizzate da riferimenti a persone conosciute dal denunciante, nonché per avere inviato sms diretti all’utenza intestata alla parte offesa.

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