News Sentenze Cassazione Maggio 2018

Cassazione: litigare davanti ai figli è reato

Per la Cassazione può configurarsi il delitto di maltrattamenti in famiglia se i figli minori sono costretti ad assistere a feroci litigi e brutali scontri tra i genitori che si svolgano all’interno delle mura domestiche.

Così ha sancito la Suprema Corte con la sentenza n. 18833/2018, pronunciandosi sul ricorso di una donna imputata e condannata in concorso con il convivente per maltrattamenti in famiglia in danno dei loro due figli minori.

Nei maltrattamenti possono rientrare, spiegano gli Ermellini, non soltanto i comportamenti vessatori direttamente compiuti nei confronti dei figli, ma anche quelli che li coinvolgano solo indirettamente, quali involontari spettatori degli scontri più violenti fra i genitori, che si svolgano all’interno delle mura domestiche.

Anche il cucchiaio di legno è un’arma

L’uso del mestolo di legno può costituire arma impropria e integrare l’aggravante ex articolo 585 c.p..

Lo ha stabilito la Cassazione con la pronuncia n. 21316/2018, con riferimento ad una rapina compiuta ai danni di una donna da parte di un uomo al quale, oltre al reato di cui all’articolo 628 c.p., è stata contestata anche la suddetta aggravante per aver colpito la vittima con un mestolo di legno di 30 centimetri.

Gli Ermellini hanno inoltre precisato che per “arma impropria” deve intendersi qualsiasi oggetto, anche di uso comune e privo di apparente idoneità all’offesa, che sia in concreto utilizzato per procurare lesioni personali, giacché il porto dell’oggetto cessa di essere giustificato nel momento in cui venga meno il collegamento immediato con la sua funzione, e lo stesso venga utilizzato come arma.

Tenere i cani in una gabbia stretta è reato

Custodire i cani in uno spazio angusto ed in condizioni igienico-sanitarie deficitarie integra il reato di maltrattamento di animali di cui all’articolo 544-ter del codice penale.

La Cassazione (sentenza 16042/2018) ha così confermato la condanna a sei mesi di reclusione di un uomo che aveva costretto undici cani di varie razze a giacere in una gabbia di dimensioni limitate, peraltro in condizioni tali da provocare infezioni e lesioni ad alcuni di essi.

Leave a comment