NEWS Sentenze Cassazione Maggio 2019

Posizione dell’autovelox, quando è nulla la sanzione

Con ordinanza n. 12309/2019 la Corte di Cassazione, sesta sezione civile pronunciandosi sul ricorso di un Comune, ha chiarito che, se il dispositivo di rilevamento è posto nel senso di marcia contrario rispetto a quello indicato nel decreto prefettizio il verbale è affetto da illegittimità derivata.

Tale precisazione incontra, tuttavia, un limite. Infatti, seppur il prefetto non è obbligato ad indicare il senso di marcia interessato dalla rilevazione, la sopra menzionata violazione sussiste ogniqualvolta il decreto lo specifichi e l’apparecchio dell’autovelox non sia posizionato in conformità.

Lavoro oltre l’orario pattuito: risarcimento del danno

Lo svolgimento della propria attività lavorativa, in qualità di lavoratori subordinati in un’azienda, per un numero di ore nettamente superiore a quelle contrattualmente previste, comporta l’insorgenza di un diritto, in favore del lavoratore, di risarcimento del danno non patrimoniale.

La Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, con ordinanza n. 1254 del 10 maggio 2019 precisa che tale danno, qualificabile come psicofisico è risarcibile anche qualora il lavoratore abbia acconsentito allo straordinario.

Tale pronuncia trova il suo fondamento anche nell’articolo 36 della Costituzione che sancisce tra l’altro, il divieto del superamento della durata massima della giornata lavorativa, che è stabilita dalla legge.

Trascurare il cane malato è reato

Con sentenza n. 22579/2019 la Corte di Cassazione ha equiparato i maltrattamenti con la condotta del proprietario che, in presenza di una malattia manifesta ed evidente dell’animale, omette di farlo curare dal veterinario, attribuendo particolare rilevanza all’aggravamento delle condizioni di salute dell’animale conseguenti alla condotta trascurante e omissiva del proprietario.

Per il proprietario di animali domestici vige, dunque, l’obbligo di adoperarsi per il benessere e la salute del proprio animale da compagnia.

Con questa decisione la Corte enuncia il seguente principio di diritto “configura la lesione rilevante per il delitto di maltrattamento di animali, art. 544 ter, in relazione all’art. 582, c.p., l’omessa cura di una malattia che determina il protrarsi della patologia con un significativo aggravamento fonte di sofferenze e di un’apprezzabile compromissione dell’integrità dell’animale

 

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