News Sentenze Cassazione Maggio 2020

Vendita di beni di consumo affetti da vizio di conformità

La Sentenza n. 1082 del 20/01/2020 della Cassazione, in tema di vendita di beni di consumo affetti da vizio di conformità, ha enunciato il principio secondo cui ove la riparazione o la sostituzione risultino, rispettivamente, impossibili ovvero eccessivamente onerose, va riconosciuto al consumatore, benché non espressamente contemplato dall’articolo 130, comma 2 del codice del consumo, ed al fine di garantire al medesimo uno standard di tutela più elevato rispetto a quello realizzato dalla Direttiva n. 44 del 1999, il diritto di agire per il solo risarcimento del danno, quale diritto attribuitogli da altre norme dell’ordinamento, secondo quanto disposto dall’articolo 135, comma 2 del codice del consumo.

Parti comuni dell’edificio – terrazze, lastrici solari

La Cassazione con Sentenza n. 8434 del 30/04/2020 ha precisato che il programma negoziale con cui il proprietario di un lastrico solare intenda cedere in godimento ad altri, a titolo oneroso, la facoltà di installarvi e mantenervi per un certo tempo un ripetitore, o altro impianto tecnologico, con il diritto di mantenere la disponibilità ed il godimento dell’impianto ed asportare il medesimo alla fine del rapporto, può astrattamente essere perseguito sia attraverso un contratto ad effetti reali, sia attraverso un contratto ad effetti personali.

Tentativo obbligatorio di conciliazione e controversie in materia di telecomunicazione

Le Sez. Unite della Cassazione nella Sentenza n. 8241 del 28/04/2020, in tema di controversie tra gli organismi di telecomunicazione e gli utenti, ha statuito il principio che il mancato previo esperimento del tentativo obbligatorio di conciliazione, previsto dall’articolo 1 della legge n. 249 del 1997 per poter introdurre una controversia in materia di telecomunicazioni, dà luogo alla improcedibilità e non alla improponibilità della domanda. Ne consegue che, ove difetti tale adempimento, il giudizio debba essere sospeso con concessione di un termine per svolgere il tentativo di conciliazione e prosegua all’esito di esso, non potendosi definire, come nell’ipotesi dell’improponibilità, con una pronuncia in rito.

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