News Sentenze Cassazione Novembre 2018

Perdita dell’animale di compagnia, danno morale

Nel caso in esame, un automobilista protagonista di un incidente stradale, investiva involontariamente un animale d’affezione, procurandogli numerosi traumi.

Il Giudice di merito negava la risarcibilità del danno non patrimoniale riferito al ferimento dell’animale.

La Corte di Cassazione, con provvedimento n. 26770/2018, ha confermato un orientamento ormai consolidato: nell’ordinanza sopracitata, è stata riportata la seguente motivazione: “la perdita di un animale di compagnia, causata da un fatto illecito, non è riconducibile ad alcuna categoria risarcibile di danno non patrimoniale”.

Secondo la Corte, la perdita del proprio animale da compagnia, derivante da fatto illecito di un soggetto terzo, non è qualificabile come interesse umano al mantenimento dell’integrità affettiva.

La corte ha precisato che, al fine del riconoscimento del predetto danno, non è sufficiente il richiamo al generico riferimento di “perdita della qualità della vita”, espressione del più ampio interesse umano, costituzionalmente garantito.

Il disconoscimento della propria firma di autorizzazione ad investimenti ne causa l’annullamento

Con provvedimento n. 30104/2018, la Corte di Cassazione chiarisce che nel caso in cui l’investitore, disconosca la propria firma, le operazioni effettuate dalla banca in nome e per conto del cliente sono illegittime e pertanto nulle. A fronte del citato disconoscimento, che, peraltro, deve essere tempestivo e deve coinvolgere non solo i singoli ordini, ma anche il contratto a monte, la banca deve restituire le somme investite dal cliente.

Il genitore che non fa vedere il figlio all’ex coniuge commette un reato

Con sentenza n. 51960/2018 la Corte di Cassazione ha stabilito che, nell’ipotesi di affidamento condiviso, il comportamento del genitore che sottrae il figlio alle visite dell’altro, contro la volontà di quest’ultimo, commette il reato di sottrazione dei minori, disciplinato 574 c.p.p.

Con la stessa pronuncia, gli Ermellini precisano che le visite sporadiche, ad esempio le visite estive, non escludono l’applicazione della citata norma.

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