News Sentenze Cassazione Ottobre 2017

Carcere per chi guarda Sky senza scheda

La Corte di Cassazione, con sentenza n. 46443/2017, ha confermato la condanna alla reclusione di quattro mesi e ad una multa di duemila euro, già emessa in sede di merito, per un uomo che si era attrezzato per accedere ai canali Sky senza sborsare nulla.

L’uomo aveva infatti installato un apparecchio con decoder regolarmente alimentato alla rete LAN domestica, collegando internet con l’apparato TV e con l’impianto satellitare, rendendo così visibili i canali televisivi del gruppo Sky Italia in assenza della relativa Smart Card.

Lasciar abbaiare il proprio cane è reato

Con sentenza n. 45967/2017, la Corte di Cassazione ha ratificato la decisione presa dai giudici di merito riguardante la condanna del proprietario di un cane a 200 euro di ammenda per il reato di cui all’art. 659 del codice penale: per aver cioè lasciato l’animale libero di abbaiare, disturbando così i vicini di casa.

Si tratta di un caso che ha visto per protagonista un giovane trapanese, il quale non ha impedito il continuo abbaiare del proprio cane, in orario sia diurno che notturno: un latrato particolarmente assordante, tale da superare la normale tollerabilità, emesso all’esterno dell’abitazione del padrone, in zona adibita a parcheggio e privo di cuccia, fino a recare disturbo al riposo delle persone dimoranti nelle abitazioni contigue.

La tirata di capelli integra il reato di lesioni personali

La pronuncia n. 44375/2017 emessa dalla Corte di Cassazione ha sancito che la “tirata di capelli” configura il reato di lesioni personali di cui all’art. 582 comma 2 c.p..

I giudici di legittimità hanno così disciplinato il caso di una signora che, nel corso di una lite scatenatasi in un bar con un’altra donna e legata a motivi sentimentali, ha violentemente strattonato il cuoio capelluto di quest’ultima, provocandole ferite ritenute guaribili in cinque giorni: fatti che sono stati evinti dalle dichiarazioni della persona offesa, suffragate da quelle di un altro uomo presente, e corroborate dal referto medico attestante le lesioni.

 

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