News sentenze Cassazione settembre 2014

Violenza privata per chi parcheggia bloccando il transito dei veicoli.
Con sentenza n. 32720/2014 i Giudici di legittimità hanno affermato che la condotta, consistente nel posizionare il proprio veicolo all’imbocco dell’unica via di uscita da un fondo, atta a precludere la libertà di transito di un veicolo, integra il reato di violenza privata ex art. 610 c.p.

La Suprema Corte ha specificato che colui che, volontariamente, ostruisce l’unica via di uscita al fine di impedire la libera uscita da parte di altri pone in essere un comportamento idoneo a limitare la libertà personale di quest’ultimi che a causa del suddetto comportamento risultano “intrappolati” all’interno del fondo.

Valido il recesso per gravi motivi se il cane del vicino abbaia troppo.
La Corte di Cassazione, nella sentenza n. 12291 del 2014, ha stabilito che il continuo abbaiare del cane del vicino che rechi disturbo alla quiete ed al proprio riposo notturno, può essere considerata una molestia di fatto arrecata da terzi e legittima l’inquilino disturbato a recedere dal contratto di locazione in quanto oggetto di molestie lesive per la salute.

La Suprema Corte, nella predetta sentenza, ha inoltre ribadito che i gravi motivi che consentono, indipendentemente dalle previsioni contrattuali, il recesso del conduttore dal contratto di locazione, devono essere determinati da fatti estranei alla sua volontà, imprevedibili e sopravvenuti alla costituzione del rapporto, tali da rendergli oltremodo gravosa la sua prosecuzione.

È reato utilizzare la foto di un altro per il proprio account.
Secondo la Corte di Cassazione (sentenza n. 25774 del 2014) il soggetto che, al fine di mantenere l’anonimato nella creazione del proprio profilo, all’interno di un qualunque social network, utilizzi le foto di un’altra persona può essere accusato del reato di sostituzione di persona.

La Cassazione ha infatti chiarito che l’utilizzo della foto di un altro soggetto per il proprio account può essere punito ai sensi dell’articolo 494 c.p. non importando, peraltro, la circostanza che nel farlo si sia utilizzato un nome di fantasia. I Giudici inoltre hanno chiarito che la sostituzione di persona si verifica ogni volta che si assume un atteggiamento per far apparire sé stesso come un altro.

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